C'era da aspettarselo, la visita di Grillo a Palermo con il suo entourage al completo, l'accoglienza dei palermitani ieri, e anche oggi, con una piazza gremita di gente in trepida attesa, e il suo successo, fa tremare il "palazzo d'oro" e i suoi adepti. Un Beppe Grillo, considerato ancora un uomo di cabaret, che dichiara apertamente di voler goverare ed essere il capo mette paura. Dal palazzo, si iniziano ad avvertire tristi presagi, sentono scricchiolare le loro poltrone, e manifestano i primi sintomi di acuto malessere. A tal proposito, quella che mi ha colpito, e che intendo commentare, è la critica dichiarazione di Eusebio Dalì (FI).
"Qualcuno salvi Palermo dal delirio di massa. Stiamo assistendo alla solita messa cantata del vate comico e dei suoi chierichetti. Le solite cose, sempre le stesse litanie, i soliti passi del vangelo secondo Grillo. Ma per fortuna non la solita folla di fedeli. Evidentemente la setta perde seguaci, perché c'è gente, tanta gente, che comincia a farsi una domanda e darsi la risposta: cosa hanno fatto di buono i nostri profeti, battezzati sindaci col crisma delle urne? Niente. Nessuna rivoluzione culturale, nessun riscatto sociale, nessuna moltiplicazione dei pani e dei pesci, nessun miracolo. Solo improvvisazione, direttori che si sfasciano, rifiuti che si accumulano, città che non funzionano e giunte che non si formano. Giuro che quando anche solo un comune amministrato dai grillini sarà anche solo la lontana proiezione concreta delle pontificazioni di questi invasati, lascerò il mio partito e voterò Cinquestelle. Fino ad allora, alziamoci e camminiamo, che di strada da fare ce n'è tanta e non è quella segnata dagli adepti della Casaleggio e associati", così il coordinatore azzurro per la provincia di Palermo, Eusebio Dalí.
Queste le dichiarazioni di Eusebio Dalì (FI), che sembrano piuttosto battute a caldo, un caldo nervoso, preoccupatissimo, invece che frutto di serene riflessioni. Solite litanie? Non credo. Non la penso affatto così. Una Palermo delirante, che segue deliranti, dovrebbe preoccupare soltanto per le motivazioni che la conducono al delirio. Perdonate l'eccesso del termine! I signori politici, la casta insomma, invece di criticare un popolo sofferente di bisogni, come nel resto dell'Italia, che ha promosso a pieno titolo il voto di rottura (vedi Roma, Torino), dovrebbe invece fare un esame di coscienza, per esempio, sulla qualità della vita dei cittadini, in uno stato ormai in declino su tutti i fronti. E ancora interrogarsi sul perchè oggi i cittadini non si possono neanche più curare o andare in pensione, avere un lavoro, e per i giovani una scuola che funzioni realmente. E anche, in tutta onestà, volgere uno sguardo ai loro ingiustificati privilegi, alle loro maxi pensioni, alla loro reale qualità di vita e quella riservata ai propri congiunti. E vogliamo parlare di rivoluzione culturale? Quale sarebbe di grazia? La solita vostra retorica e l'inconcludente politica tappabuchi a suon di tasse e tagli?
Ora io chiedo, a nome di Palermo, una delle tante città in ginocchio che ascolta messe cantate e deliranti predicatori, santoni, trascinatori delle masse: cosa avete invece fatto voi di buono e tutti gli altri pluri decennali politicanti, rappresentanti di tanti illustrissimi partiti e ideologie, in tanti decenni di (MAL)governo? Quali riforme risolutive? Quali leggi per la ripresa economica? Quali intelligenti strategie e riconoscimenti? Perché ieri e ancora oggi c’è, perchè c'è, una piazza piena di anime che invocano, acclamano, supplicano, e sperano nei “santi pentastellati”? Perché la gente oggi non ha quasi più niente, qualcuno neanche il minimo sostentamento: un lavoro, una pensione dignitosa, il diritto alla sanità (già con previsioni di ulteriori tagli...), e muore di fame! Ecco un po' dei tanti perchè. E ancora: perché le piccole aziende, la vera e più importante risorsa di un paese, chiudono? Perchè la crescita demografica è pari a zero, e si invoca il già fallito Fertility day? Perché siamo il paese più tassato dell’Europa? Perche? Perché? Perché?
Anche oggi, mentre piove, c'è la partecipazione di Palermo, una città ancora viva anche se carente di tutto e al collasso, che spera e invoca anche nel miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci. E ascolta magari le solite litanie... E infine voterà nel sogno dei 5 Stelle! Pura illusione? Tutto è possibile. Ma se anche un solo decimo di tutte le litanie, prediche e cabaret ascoltati, riuscisse a realizzarsi, sarebbe già un bel riscatto politico e sociale.
Fa male, deprime non poco, costatare di essere classificati e giudicati seguaci di pazzi, solo perchè rivendichiamo i nostri - lesi - sacrosanti diritti, perchè auspichiamo in uno Stato vero, fatto di leggi concrete (non tappafinanze); di eccellenti Statisti che risolvano la nostra troppo sacrificata vita. E mentre noi, fra una messa cantata e l'altra, vagheggiando e riempiendo le piazze come non mai, speriamo ormai solo nei miracoli... voi, i più bravi, fatevi un esame di coscienza e pregate! Moltissimo. Ne avete estremo bisogno, magari per ottenere il purgatorio. Sarebbe già tanto.
Marina De Luca
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