Possiamo senz’altro affermare che si sta aprendo la stagione del Crocetta story. La nostra Regione è stata sempre contrassegnata da governatori indubbiamente singolari, di quelli che nel bene o nel male hanno lasciato traccia del loro operato. Ed è forse il secondo aspetto quello che ci rende meno onore, e che non sarebbe degno di essere ricordato, nella storia di qualsiasi tempo. Il nostro neogovernatore, Rosario Crocetta, ha finalmente una squadra di governo. Anzi il neogovernatore siciliano ha addirittura anticipato i tempi, presentando in una conferenza stampa, a Palermo, tutti i suoi nuovi assessori. E se questa è la premessa, c’è da ben sperare. Ma non sono già mancate le polemiche.
Ecco chi sono.
Sette le donne in Giunta:
Nelli Scilabra, 29 anni studentessa di Giurisprudenza a Palermo impegnata da anni in politica, alla Formazione;
Lucia Borsellino, funzionario regionale, figlia del magistrato assassinato dalla mafia nel '92, con delega alla Sanità;
Mariella Lo Bello, ex segretario della Cgil di Agrigento, con la delega al Territorio e Ambiente;
Francesca Basilico D'Amelio, attualmente componente della segreteria tecnica del ministero dell'Università, che sarà assessore all'Economia. La D'Amelio, si apprende oggi, 27 novembre 2012, essera stata sostituita (per spontanea rinuncia alla carica, motivata da impegni personali), dal vicedirettore della Svimez, Luca Bianchi, con delega al bilancio.
Linda Vancheri, funzionaria di Confindustria nissena, che avrà la delega alle Attività produttive;
Esterina Bonafede, sovrintendente dell'Orchestra sinfonica siciliana, che ha avuto la delega alla Famiglia e al Lavoro;
Patrizia Valenti, dirigente area ricerca e sviluppo dell'Università di Palermo, che si occuperà delle Autonomie locali e della Funzione pubblica.
E poi ancora:
il professore Antonino Zichichi, 83 anni, ai Beni culturali;
il magistrato Nicolò Marino, pm a Caltanissetta, che ha avuto la delega all'Energia;
il cantautore Franco Battiato, assessore al Turismo;
Antonino Bartolotta, dipendente del ministero dell'Interno, con delega alle Infrastrutture.
Ma sarà davvero una giunta così "stratosferica" come lo stesso Crocetta ha annunciato qualche settimana fa? Ad un’immediata osservazione è difficile fare un sincero e rassicurante pronostico. Sono stati chiamati, e delegati a specifici compiti, uomini che sembrano incorruttibili per i loro stessi nomi, ed altri di indubbio ed elevato spessore culturale ma non esperienza politica. Altri di esperienza politica, sul campo di battaglia, lasciano dubbi per la giovane età che non premierebbe le sconosciute capacità che invece vorremmo scoprire e valutare. Essere giovani non è necessariamente un danno. Le capacità, infatti, potrebbero coprire la mancata esperienza che, vorrei evidenziare, in altri ha portato a troppe scorribande e furberie. Né è il caso di essere invidiosi: si è avvertito anche questo clima decisamente poco nobile. Dunque, ad una prima analisi, emergono sicuramente in stretto connubio due grandi verità: onestà e preparazione e poca estrazione e scelta dalle file della politica attiva. Se dovesse accadere, come si auspica, che questi Illustrissime cariche portino davvero ad una periodo di stabilità e incorruttibilità, si aprirebbe il dialogo ad una nuova politica, dove la scelta degli amministratori, alle alte cariche, non deve o dovrebbe più avere estrazione dagli ambienti che condurrebbero, inevitabilmente, a compromessi e collusioni. Già si vogliono fare emergere storie su Crocetta, a mio avviso al solo scopo di infangare il suo nome ed evitare che governi. Forse si intravede un potenziale disturbo ad altri più sofisticati piani e strategie? Dico basta a questi attentati, invitando chi ama la Sicilia e intende salvarla, senza giochi di appartenenza politica, ad una vigilanza seria e senza sterili ed inutili critiche, ovvero critiche mirate ad altre finalità. E dico anche che non li ascolterò, voglio vedere il nostro Governo regionale, finalmente, all’opera. Dunque, lasciamoli lavorare. É importante evidenziare che il neo Presidente della Regione ha combattuto la mafia, nella carica di Sindaco, in un paese come Gela, notissimo appunto per questo triste aspetto. E che usciva scortato, rischiando la vita. Non credo pertanto a collusioni di questo tipo, salvo prove documentali alla mano. Secondo me non è più tempo di attentare alla leadership di chi cerca di operare nel bene, per ragioni che esulano lo stesso bene: è tempo, invece, di governare seriamente per cercare di salvare il salvabile. La nostra Regione potrebbe potenzialmente, con grandi sacrifici, farcela, ma se continueranno ad innescare motivazioni e discussioni per così dire “di quartiere” non ci arriveremo più, e accadrà l’ineluttabile.
Vorrei sottolineare che il mio disgusto per la politica è forte, e aspetto che possa riscattarsi per riaccendere ancora un credo in chi, come me, (e siamo tanti) l’ha ormai perduto. Per quanto mi riguarda, mi sto ritrovando un Presidente che non ho votato, ma che non mi dispiace perché mi sembra abbia un deciso carattere. Vorrei poterlo valutare fino in fondo, nelle sue scelte e nel suo operato, e potermi anche complimentare, perfino scusandomi di non averlo votato. In ultimo vorrei ricordare a chi non crede in queste cariche, che le precedenti ci hanno portato dove siamo: alla deriva più totale.
Il 4 dicembre si riunirà per la prima volta, nella sedicesima legislatura, il rinnovato parlamento siciliano. In bocca al lupo ... Presidente!
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