La crisi colpisce ancora e un'altra delle istituzioni in città chiude i battenti. Si tratta di Diskery, storico negozio palermitano di dischi con sede in via Aquileia.
Quest'argomento pone molti spunti di rifessione. Non affronterò, in questa sede, il tema della crisi economica; dei posti di lavoro; ma solo l’aspetto nostalgico, perchè ho provato l'ennesima emozione. In linea di massima non sono contraria ai cambiamenti, certe volte fanno bene, anzi ci vogliono, come si suole dire. Tuttavia, ogni volta, fatico un po’ nell’accettare il cambiamento in sé e nel mio personale adattamento.
La mia città, Palermo, sta cambiando, e non solo nel costume. Gli antichi punti di riferimento, quelli storici, per intenderci, non esistono più. Mi riferisco ai “miei negozi” di fiducia. Quando dovevo fare acquisti sapevo come muovermi, dove andare, certa di trovare ciò che cercavo. Ora hanno chiuso i battenti, sono crollati, definitivamente sconfitti dalla crisi economica e dall’imposizione dei nuovi mercati. Sono stati sostituiti da altri marchi giovani, con insegne colorate e ripetute in ogni dove. Ė scomparsa l’antica personalità che ne ha fatto la storia, le consuetudini e, soprattutto, i ricordi … per quelli che appartengono ad una generazione “no franchising”. Ho sempre amato i punti di riferimento, anche per formazione. Anche quando muore un grande, penso che un pezzo di storia di modi di fare e di dire, se ne sono andati via per sempre. E ogni volta provo la stessa tristezza e la stessa sensazione di smarrimento. Sapevo dove andare quando dovevo fare acquisti importanti o portare i miei ospiti a gustare un buon gelato, a pranzo fuori, etc. Adesso visito infinite catene di ipermercati, piccole città commerciali dove trovi tutto, anche a buon prezzo, ma che non hanno personalità né identità: c’è solo il gusto della piazza, del marchio, che segue le mode del momento, della pubblicità più accattivante. E così anche le operazioni commerciali seguono il ciclo della vita. Nascono, si sviluppano e poi sono destinate a sparire, perché non adeguate ai tempi. Non è più la mia città: è una sorpresa anche per me, tutta da scoprire. Non è detto che sia un male, non lo so ancora … Ma una parte di me ricorderà per sempre le antiche insegne e i colori più tenui di Palermo.
P.S. A proposito di Diskery: ho tanti dischi di vinile, con dedica, acquistati da Gianni Li Vigni, proprietario dello storico negozio e amico dei cultori della musica, a cui vanno i miei più affettuosi buoni auspici.
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