La politica è da sempre argomento ostile quando ci sono urgenti e gravissimi problemi da affrontare, quando uno Stato sta fallendo. Chiedersi come ci siamo ridotti così, a questo punto risulta retorico e inutile. Oltretutto, l’argomento è stato più volte dibattuto e le origini del cancro sono ben note. Dunque, non ci resta che guardare a questa triste realtà. Parole nuove come Spread hanno stravolto la nostra vita, almeno quella di noi comuni poveri mortali. Blog e testate giornalistiche affrontano quotidianamente la drammatica attualità. I social network, in particolare, sono infestati da insulti, locandine provocatorie e perfino imponenti “vaff …..”, meritatissimi peraltro: la gente non può più vivere, non sa più come fare. Quelli che governano fanno solo gli interessi dei potenti. Il sistema è tremendo e ingiusto. Il governo Monti, alla disperata ricerca di nuove entrate o di possibili tagli, ha pensato bene di affidare al ministero del Welfare la delicatissima pratica di ritoccare i parametri dell’Isee, vale a dire l’Indicatore della situazione economica equivalente. Una ristrutturazione contenuta nel decreto Salva Italia (art. 5). Inoltre, una recente riunione con i sindacati vede avviata una discussione - che andrà conclusa entro la fine del mese - che ha messo in allarme associazioni dei disabili e degli invalidi e sindacati. L’intenzione dell’esecutivo è, infatti, quella di rivedere i parametri e le soglie di esenzione (e la concessione di benefici e assegni) che scatterebbero solo sotto i 15mila euro. E come se non bastasse sarebbe anche “gonfiata” la ricchezza degli assistiti. In sostanza il nuovo indicatore dovrà adottare una definizione di reddito più vicina a quella di reddito disponibile, mediante la considerazione sia dei redditi esenti che di quelli assoggettati a imposta a titolo definitivo, dare inoltre maggior peso alle componenti patrimoniali e prevedere una definizione di nucleo familiare differenziata in ragione della sua applicazione alle diverse prestazioni. La revisione in atto intende prestare particolare attenzione alle famiglie con almeno tre figli e a quelle in cui sono presenti persone con disabilità.
Resta ora da capire quanto peso darà il ministro Elsa Fornero, la tecnica-professoressa, alla componente patrimoniale. Un disabile che ad esempio oggi gode di una pensione sociale e di un assegno di accompagnamento (meno di 900 euro al mese), ma possiede la casa dove vive e anche una vecchia proprietà di poco valore commerciale, possibilmente nel paese natio, potrebbe - computando il patrimonio con le nuove rendite catastali - non rientrare più nei parametri Isee e quindi vedersi annullati sia l’assegno che le esenzioni sanitarie: visite mediche, farmaci e prestazioni assistenziali. Ė evidente il fuoco di sbarramento dell’opinione pubblica, dei sindacati ma anche degli stessi partiti che sostengono la maggioranza. Per la Cisl bisognerebbe addirittura non tagliare, ma spostare risorse verso le famiglie. Ma la Fornero, che ora glissa e rimanda l’argomento, è consapevole di aver toccato con la disabilità un tasto delicato? Sono loro a dover essere "tagliati” non noi, non noi! Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, sarà una coincidenza, già lo scorso 1 maggio aveva dato forfait ai partecipanti alla “Giornata del mutilato ed invalido del lavoro, orfani e vedove” promossa dall'Amil, dall'Unione dei Comuni della Val Vibrata e dal Comune di Sant'Omero, inviando solo un laconico messaggio. E ora insieme a Mario Monti annuncia possibili tagli anche a questa fascia sociale. Naturalmente indignazione e rabbia non possono essere che protagoniste di queste possibili decisioni. Non sanno dove cercare questo stramaledetto denaro e sfacciatamente guardano nelle case di tutti, senza guardare nelle loro. Prendiamone atto, siamo senza Governo. Questo non è un Governo, questi “Signori” sono qui per incrementare i pignoramenti delle case di chi non può difendersi, per tirare il colpo di grazia e finire i feriti in coma dalla crisi indotta da quei mostri degli speculatori e dei banchieri. Ma cosa hanno capito questi pozzi di scienza? Cos’hanno studiato? Ed ecco il punto cruciale. Ma loro, chi sono? Perché hanno tutti questi privilegi? Cos’hanno tagliato alle loro vite? Cosa? E chi è, o sono, i registi di tutto questo? Perché è chiaro, almeno da parte mia, la politica ha la primaria responsabilità, è quella che è fuggita di fronte alle difficoltà e sarà pronta a riciclarsi apparendo perfino una Grazia Divina. Ma non è così, se ci riflettete sono tutti d’accordo, tecnici e politici. Perché invece di fare finta di essere “i buoni”, non li mandano a casa? Ė nei loro pieni poteri: lo è! Invece ognuno sta giocando il proprio ruolo senza infrangere i loro stramaledetti privilegi. E chi se ne frega se il Paese urla, se ci saranno altri suicidi, famiglie che piangono miseria, se chiuderanno altre aziende? L’Italia sarà salva? No, non credo. Allo stato delle cose non produce che parassiti e parassitismo. Non ci saranno più italiani, diventeremo coloni di qualcuno. Ma già, a ben pensarci, gli italiani non ci sono più. Ė finito il bel Paese!
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