La lotta alla mafia dev'essere innanzitutto un movimento culturale che abitui tutti a sentire la bellezza del fresco profumo della libertà che si oppone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità.
Paolo Borsellino
La locuzione latina cui prodest? (lett. "a chi giova?") deriva dalle parole pronunciate da Medea nell'omonima tragedia di Seneca. Il concetto espresso da Medea è alla base di ogni ricerca investigativa: la scoperta di un possibile movente favorisce anche la scoperta del colpevole, o comunque limita il numero dei sospettati. Ma anche nella vita di ogni giorno, domandarsi sempre "cui prodest?" aiuta a rintracciare i fini ultimi e gli interessi che leggi, decreti o semplici decisioni nascondono, al di là degli alti ideali che sembrano proporsi e garantire. Ed è con lo spirito di questa locuzione latina, pronunciata dal Prefetto Manganelli, che si aprono le indagini che vanno alla ricerca delle motivazioni che hanno causato questa immane tragedia. Un fatto unico in Italia, che ha lasciato tutti scioccati per la crudeltà e la stessa dinamica studiata nei minimi particolari. Il Prefetto ha inoltre dichiarato: non ci fermeremo un attimo fino a quando non li avremo presi. Il governo ha disposto, già da lunedì, un incontro a Brindisi con i vertici più alti dello Stato. Lo Stato c'è, è forte, e non si fermerà. E ancora: si tratta di un atto terroristico che non ha guardato in faccia a nessuno. Li prenderemo e finiranno all’ergastolo.
E lo vogliamo tutti, perché quello che è accaduto a Brindisi è gravissimo, incredibile. Una bomba è esplosa di fronte all'Istituto superiore per il turismo "Morvillo - Falcone" provocando la morte di una ragazza di 16 anni, Melissa Bassi, e ferendo altre cinque studentesse. L'esplosione sarebbe stata provocata da tre bombole di gpl collegate con un innesco e posizionate su un muretto dell'Istituto. Secondo i rilievi effettuati, per far esplodere le bombole del gas è stato utilizzato un telecomando: chi l'ha azionato ha atteso che gli studenti si avvicinassero prima di innescare la detonazione. La scuola di Brindisi porta il nome della moglie di Giovanni Falcone e dello stesso Giudice; aveva vinto il primo premio della prima edizione del concorso sulla legalità. L'attentato quindi sembrerebbe avere una matrice mafiosa; altra circostanza particolare è che tra soli due giorni ricorre il ventennale della Strage di Capaci. Potrebbe quindi essersi trattato di un ennesimo atto intimidatorio mafioso.
Chi ha pagato con la vita è Melissa Bassi, una giovane studentessa di 16 anni originaria di Mesagne. Melissa voleva di diventare stilista. Un sogno infranto, una vita interrotta da una violenza assurda, inenarrabile. Era bella Melissa, piena di gioia di vivere, occhi grandi, capelli al vento. Frequentava la seconda A dell'Istituto superiore per il turismo "Morvillo - Falcone". Dicono di lei: allegra, solare, brava a scuola e buona amica. Tutti ne conservano un dolce ricordo. Figlia unica, cresciuta in una famiglia serena e unita. Il padre operaio e la mamma casalinga, che ora si trova ricoverata per un sopraggiunto malore. E adesso noi pretendiamo che giustizia sia fatta, che le indagini possano trovare un’imminente svolta: perché ancora una volta ci sentiamo sconfitti e investiti da un senso di impotenza … E' una storia infinita la storia della mafia: immortale e intrisa di fiumi di sangue e di dolore. Questa drammatica storia ci ha accompagnati per anni e anni. Abbiamo creduto di essere arrivati ad una svolta nella lotta dell'ignorante, ignobile e spietata mafia. Che la cultura, l'informazione, la stessa scuola e le istituzioni tutte avessero ben operato nel difficilissimo tessuto sociale. Ma forse tutto questo non è vero, non è vero! E' mera illusione. Il cancro è sempre lì, vigile e presente, tesse sotterranee metastasi. Siamo allora senza speranza? Il clima sembra quello di guerra civile; di terrorismo allo stato puro. BASTA! E se invece la tragedia non fosse di matrice mafiosa, ma puro terrorismo, occorrerà chiedersi come si sia potuti arrivare a tanto. Cosa c'è che non funziona più in questa malata società?
Ma chi è stato? Cui prodest?
Bisogna però rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e grave, e che va combattuto non pretendendo l'eroismo di inermi cittadini, ma coinvolgendo nella lotta le forze migliori delle istituzioni.
Giovanni Falcone
Che vinca lo Stato, veramente, per sempre!
IN RICORDO DELLE ALTRE VITTIME DELLA MAFIA
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