La 62° edizione del Festival di Sanremo, si è conclusa con un trionfo tutto al femminile. Che tre donne arrivassero alla fine non succedeva dal 1999 (allora vinse con “Senza pietà” Anna Oxa, al secondo posto si classificò Antonella Ruggiero con “Non ti dimentico” e Mariella Nava con “Così è la vita”). Nel 2012 quindi, tre giovani regine applauditissime EMMA, ARISA e NOEMI, tre cantanti che ricordiamo non solo per il loro nome ma soprattutto per il grande talento che hanno e per la voce che caratterizza ognuna di loro. A questo, non poteva mancare, proprio come una ciliegina sulla torta, l’intervento finale della simpatica Geppi Cucciari che ha voluto, come ha detto lei stessa in un’intervista al Corriere della Sera «Sostenere la normalità come esaltazione dell'equilibrio». Proprio una finale in “rosa”!
Un Festival che ha tenuto milioni di telespettatori incollati alla TV a “sorbirsi” polemiche di vario genere, ospiti super pagati per parlare di argomenti interessanti sì ma, secondo me, fuori luogo visto il palco da cui provenivano, farfalline “ti vedo non ti vedo”, bellissime vallette che più che preoccuparsi di parlare bene in italiano erano attente ad esaltare le proprie forme fisiche dove nulla è stato lasciato all’immaginazione. Insomma un Festival pieno di tutto e di niente….
Infatti, quello che doveva essere il Festival della Canzone Italiana, di belle canzoni ne ha avute ben poche e, paradossalmente, la serata più interessante è stata proprio quella in cui sono state riproposte le “vecchie” canzoni italiane che hanno fatto storia, eseguite dagli artisti italiani in gara in coppia con star della musica internazionale… serata che in qualche punto ha fatto vivere delle belle sensazioni. Mi riferisco in particolare all’emozionante duetto di Arisa con Josè Feliciano con la canzone “Che sarà”. Proprio una grande interpretazione quella di Arisa che ha evidenziato una grande sensibilità, professionalità e sopratutto una padronanza vocale di indiscutibile qualità e raffinatezza. Ma andiamo alla triade delle canzoni sul podio e alle loro interpreti, fortunatamente tre delle poche belle canzoni di questa edizione sanremese.
Le previsioni si sono compiute: EMMA ha vinto la 62esima edizione del Festival di Sanremo. Quotata dai Bookmaker come vincitrice già prima che iniziasse la competizione sanremese, Emma ha trovato la strada spianata presentando una canzone molto forte nei contenuti scritta da Kekko dei Modà ed in linea con il suo personaggio tenace, a volte quasi irriverente ma che nasconde in realtà una donna di 27 anni con tutti i suoi sogni, le sue debolezze e fragilità. Il pianto finale fà cadere lo scudo che si porta come un peso e ci mostra finalmente a pieno la sua anima artistica. Lo scorso anno proprio al Festival di Sanremo 2011 insieme ai Modà con il brano "Arriverà", si classifico al secondo posto dietro Roberto Vecchioni. E proprio con i Modà, Emma ha creato un sodalizio artistico che non teme competizioni. Un messaggio premonitore divenuto chiaro solo dopo questa vittoria "Arriverà". Ed infatti é arrivata, la vittoria. In questi giorni é uscita la nuova Sanremo Edition del disco "Sarò libera" che contiene anche la canzone "Non é l'inferno". Aspettiamo di vedere la travolgente carica di Emma nel suo prossimo Tour che partirà la prossima estate dopo gli impegni con i suoi serali con "Amici". Consacrata una delle voci più innovative del panorama italiano, al secondo posto si è piazzata ARISA con "La Notte", un brano intenso, lontano anni luce dal folgorante e sbarazzino esordio di Sincerità, brano con il quale è stata la rivelazione di Sanremo 2009. Successo bissato l’anno successivo, tra i Big, con “Malamorenò”. Da quel momento Arisa si è affacciata in tv e al cinema con ruoli di qualità e classe. Uscita dall'ultimo X Factor come la star tra i giudici, ha pubblicato per Mondadori il suo primo romanzo Il Paradiso non è un granché. Tornando alla canzone presentata quest’anno, a mio avviso, “La notte” è stata la canzone più intensa e meglio eseguita di tutto il Festival. La delicatezza di questa straordinaria interprete nell'accarezzare con la voce ogni singola nota è davvero struggente, e il testo è carico di emozioni che arrivano dritte al cuore dell'ascoltatore. Il nuovo album, Amami, mette decisamente da parte l'allegria swing dell'Arisa prima maniera, complice anche la raffinata produzione di Mauro Pagani, e vira verso altre tonalità d'umore e interpretazioni, più sofferte e dolenti ma sicuramente esalta una Arisa più matura.
Al terzo posto vediamo NOEMI, una voce dalla timbrica riconoscibile e insolita, così giusta per la bella canzone di Fabrizio Moro “Sono solo parole”. Una canzone per raccontare il momento in cui svanisce tutto, in un amore, fuorché l’amore. La giovane cantante ha dichiarato “Mi piacciono le canzoni sulle dinamiche delle persone e sull’incomunicabilità”. Ma, sempre secondo Noemi, il brano però ha pure una doppia lettura, in quanto può essere visto anche in un altro modo, infatti dice: “Sono solo Parole lo urlerei alla politica, perché la politica della parola ha stancato. Credo che questo sia il momento dell’azione. Ci vuole azione: io credo nel cambiamento vero, nella gente chesi rimbocca le maniche”. In effetti, la cantante non ha tutti i torti ed in tal caso, il titolo “Sono Solo Parole” lo trovo più che azzeccato.
Per Noemi alla fine è andata bene, un terzo posto, dietro Emma e Arisa, viste le premesse vale come una vittoria, e per molti è comunque considerata la vincitrice morale. Si sa, il più delle volte le canzoni che non vincono riescono ad avere successo più di quelle che si prendono il primo premio, Sono sicura che questa canzone scalerà i vertici delle classifiche italiane.
Ma, come sempre ci sono stati altri due premi: A Samuele Bersani è andato il premio della critica "Mia Martini" per il suo brano "Un Pallone". L’artista ha offerto questo testo speciale tra
metafore e campanellini che ogni tanto allettano l’esibizione musicale offrendo un intermezzo allegro e, per certi versi, anche puro. Proprio questa canzone è una dei due inediti di Pysco – 20 Anni di Canzoni (Sony Music), il nuovo album del cantautore riminese, un'antologia di 28 brani da Samuele stesso. E proprio da questo disco sarà estratto il materiale proposto durante lo Pysco in Tour, un greatest hits dal vivo che approderà anche a Firenze,nella splendida cornice del Teatro Verdi.
Mentre Nina Zilli avrà la responsabilità di rappresentare l'Italia all'Eurovision Song Contest 2012, molto probabilmente con la stessa canzone presentata al Teatro Ariston, "Per Sempre". Eurovision Song Contest è una manifestazione musicale che da mezzo secolo si svolge annualmente e coinvolge tutti Paesi europei: una competizione nella quale un rappresentante di ogni Stato sfida altri suoi colleghi con un proprio pezzo ed il vincitore ha un riconoscimento a livello europeo.
L’Italia per diversi anni è rimasta fuori da questo contesto, ma lo scorso anno è tornata a parteciparvi con Raphael Gualazzi, che pochi mesi prima aveva vinto la sezione Giovani del Festival di Sanremo. Anche quest’anno si era deciso di mandare un nostro rappresentante e di pescare nuovamente dal nutrito cast di Sanremo 2012. La scelta è ricaduta su Nina Zilli, che si presenterà alla competizione probabilmente con quella “Per sempre”, presentata proprio alla kermesse della Canzone Italiana. Canta l’ amore di una donna, quello che non dura. Per un momento è parso di tornare indietro nel tempo e, al posto di Nina Zilli, vedere Mina. Le sembianze, i movimenti
dell’artista di “Per Sempre” sono simili a quelle della “Tigre di Cremona”. Elegante nel vestire e nelle movenze, la Zilli non si smentisce mai.
Nella sezione Giovani, la vittoria è andata al quindicenne Alessandro Casillo, giovanissimo talento della trasmissione televisiva condotta da Jerry Scotti “Io Canto” che, passando da Facebook, è approdato al Festival di Sanremo 2012 con la canzone "E' Vero (Che Ci Sei)". Per molti non è stata una sorpresa, visto che il meccanismo della gara prevedeva il televoto e Casillo è sicuramente più conosciuto e amato dei suoi giovani concorrenti.
Al di là della canzone, e del “fenomeno 15enne”, personalmente non condivido la scelta di portare giovani artisti usciti fuori quasi da “Lo Zecchino d’Oro”, su un palcoscenico come quello di Sanremo dove, più che le capacità vocali si sono evidenziati portamenti goffi e profonda ignoranza musicale. Ma questa è solo la mia umile opinione. In ogni caso, complimenti a tutti i vincitori.
Agata De Luca
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