Dalle note dello Stresa Festival: Nella splendida cornice della Loggia del Cashmere dell’Isola Madre si esibisce il Visio String Quartet con un programma dedicato a Schumann e Ravel. Del compositore tedesco si ascolterà il Quartetto in la maggiore op. 41 n. 3 scritto nel 1842, un anno dedicato soprattutto alla musica da camera. Riprendendo le concezioni formali dei suoi illustri predecessori – Mozart, Haydn, Beethoven – Robert Schumann dà vita a un’opera ricca di originalità che ben rappresenta i suoi inconfondibili tratti personali. Maurice Ravel ha composto un unico quartetto per archi, nel 1904, considerato un capolavoro dell’intero repertorio per questo organico. Prima opera pienamente matura del compositore francese, il Quartetto in fa maggiore rappresenta un felice esempio di coesione e di unità formale. Il Vision String Quartet, costituitosi nel 2012 e residente a Berlino, è tra i protagonisti della nuova generazione quartettistica raggiungendo in poco tempo una reputazione planetaria.
Un concerto imperdibile, tra i più entusiasmanti del Festival.
Vision String Quartet – Isola Madre Lago Maggiore 24 agosto 2021
Vision String Quartet
Jakob Encke, violino
Daniel Stoll, violino
Sander Stuart, viola
Leonard Disselhorst, violoncello
R. SCHUMANN, Quartetto per archi n.3 in la magg. op. 41
M. RAVEL, Quartetto per archi in fa magg.
Recensione emozionale: Nonostante la giovane età i componenti del quartetto rivelano grande padronanza dello strumento, validità interpretativa che fa sgorgare effluvi di rarefatte situazioni emotive che avvolgono l’ascoltatore. Molto bene in Schumann, ma in Ravel espongono ancor più la loro freschezza vigorosa che sprigiona poesia emozionale grazie alla salda tecnica ed all’entusiasmo, mix realizzativo e vincente.
In Ravel si sentono infatti gli impeti che volgono a sussurri che si spengono in un afflato, come i pizzicati e le altre tecniche che raggiugono livelli di fervore.
Il bis concesso permette ai quattro musicisti di scatenarsi in una performance briosa: lasciati infatti gli archetti ed impugnati gli strumenti, li utilizzano a guisa di chitarra esplodendo in musica ritmica e aggregativa, come si può sa fare con il rock!
La Musica vince sempre
Renzo Bellardone
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