Uno dei gioielli torinesi è certamente il Teatro Carignano, che il 21 settembre ha ospitato Mito 2015 con un concerto inconsueto. Avete mai sentito Beethoven suonato da un pianoforte, un sax e percussioni? Ebbene è successo proprio questo, ovvero si è ascoltato un Beethoven visionario ed insolito, a dir poco sconosciuto!
L’Europa di Beethoven – Mito 2015 - Teatro Carignano Torino 21 settembre
Canti Popolari ‘delle varie Nazioni d’Europa’ –il primo Progetto Multiculturale
Gemma Bertagnolli – soprano
Open Trios : Giovanni Bietti-pianoforte, Pasquale Laino-sax, Luca Caponi-percussioni.
Introduce e presenta Giovanni Bietti.
‘Introduce e presenta Giovanni Bietti’: così recita il programma di sala, ma in verità Bietti sostiene una vera e propria lezione di musica, insomma una lezione concerto! Bietti si rivela un affabile narratore che con semplicità e cordialità mette a disposizione del pubblico le sue ampie conoscenze musicali, trasformando la platea di un caldo pomeriggio settembrino in un salotto buono e famigliare.
Lo stesso Bietti al pianoforte, interpreta con la medesima discrezione che ha connotato tutto il concerto; Pasquale Laino trae dal suo sax una voce soffusa e poetica e anche le percussioni di Luca Caponi sanno rivelare un volto di dolcezza tintinnante, in particolare al suono del Glockenspiel.
Il programma presenta una serie di canti popolari delle varie nazioni europee rivisitate da un visionario Beethoven che con queste partiture poco frequentate ha anticipato di almeno 100 anni la scrittura musicale: si è trattato di un viaggio in Europa con tappe nella zona slava, al nord, nell’ispanica terra ed a Venezia, con l’ascolto di brani straordinari ed alcuni paiono composti nell’America anni ’20; le voci della campagna ed i ritmi di ballate si intrecciano in un naturale affresco musicale dalle tinte calde o brillanti dell’avvicendarsi delle stagioni.
Il soprano Gemma Bertagnolli si caratterizza per versatilità e luminosità con la sua voce limpida e ricca di riflessi luminescenti e caleidoscopici; dalla sua interpretazione traspare la solida cultura e la costante dedizione alla ricerca; la salda tecnica in connubio con il dono naturale compiono un miracolo di lucentezza.
Abituale interprete di musica antica e barocca spazia agevolmente tra incursioni e contaminazioni dei vari generi musicali, arricchendo l’interpretazione anche attraverso questi. Al Carignano di Torino ha eseguito appunto un Beethoven insolito con la consueta grinta e la consueta reverente umiltà che sempre riserva ai compositori e che la connota ed avvalora la sua persona e la sua vita artistica.
La Musica vince sempre.
Renzo Bellardone
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