Perché sei ancora qui,
uno squarcio di memoria
sul velo dell’oblio,
per quel calamaio di parole,
lasciate indefinite
annegare nell’inchiostro,
una sospensione
come un groppo d’incomprensioni in gola,
che non riesco ad ingoiare.
Eravamo più distanti
quando non ci divideva il mare
e le nostre fragilità si sfioravano,
incapaci di comprendersi.
Liberami da questo peso,
ho a lungo cercato un’indifferenza
che ti condannasse
ad un’esistenza evanescente nella moltitudine.
Ma Tu
sei ancora qui.
Stefania Calledda
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