Come velo di cipolla
Spoglierò di questa pelle
Uno ad uno
La mia anima elegante.
Sarà nuda a cavallo del vento,
La sabbia l'accarezzerà,
Smaschererà ogni polvere.
Senza cravatta: respirerà.
Più a modo. Con contegno.
Non avrà giacca o cappotto di sorta,
Mai più coperta dall'affanno.
Poi spudorata, senza ritegno
Si farà canto d'aurora
Che sussurra un nome al sole.
Sarà il tuo, il suo, quello che scolora
L' adesso e tutte le ore.
Perché da lassù dia luce
Al silenzio
Col bastone e col cappello.
Sarà monda del peccato
Che le hanno assegnato
Con l'acqua sul nascere.
Piano piano la spellerò,
Un martirio a generare
Un'infima santità,
Se proprio credete a queste
Amenità.
Sarà rosea e profumata,
Sedurrà la primavera
E verrà a risvegliare, un giorno,
Il senso che addormenta.
Scorticata dal fremito di vita
Sarà lucida e nuova:
Un'automobile fiammante
Su circuiti spericolati, ardita.
Sull'erbe, poi, d'ogni terra
Sarà pronta a germogliare
Il seme buono delle cose.
E ancora una volta
Zittita dal suo morire
Si rivestirà -ahimè- di seta nuova
E sospirerà
Ancora e ancora
Finché un'altra vita, così per sempre,
Purtroppo la vestirà
A cerimonia.
Immagine di freepic.diller su Freepik
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