La mia felicità
È lunga come i chilometri
Che mi separano da te:
Al solo pensarti
Mi colmo di prossimità.
È alta come una valchiria
Che ruba la montagna più alta:
Una sfida a quella stessa
Calamità
Che dicono si chiami
Amore con una grande A
La mia felicità è grassa:
Mangia e si nutre
Di un occhio che pensa,
D'una tua mano che lavora.
Del tuo sguardo si fa obesa.
È larga come una profonda nota
Che chiude in ampiezza una sinfonia.
È rumorosa come un tonfo:
Un bicchiere che rompe
Vetro e armonia.
È la forma del silenzio
Con la sua agonia.
La felicità che provo
Zoppica sul greto.
Nel fiume annego
Se senza la tua parola
Nuoto e mi dimeno.
È cieca muta sorda
Perché non vede ostacolo,
Perché la zittisce il tuo rumore
Che faccio io quando
Non sei con me.
Questa felicità non ha mani
Né dita né testa né piedi.
Neanche sangue e ossa:
È un fantasma che vola,
Un'idea che si fa carne
La sera che mi dicevi:
Resta!
È la volta che dico:
Sono stanco
E tu: riposa!
Questa felicità è fatta di olio
Aceto limone e sale:
È il sapore
Che mi rimane
Quando finisco
Sul divano e m'avventa il sonno
Nella sua barriera.
La mia felicità è strabica
perché tu non sei qui
E io sono sempre là.
E ci incontriamo
Come smorfia d'occhi
sul naso solo quando
Anche tu pensi a quanto
Alla mia somigli
La tua buffa felicità.
Immagine di rawpixel.com su Freepik
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