Un orizzonte immacolato e un sole
diffuso per i cieli carnali
dove pascola un gregge di nuvole radenti...
invade l'asprezza d'esser morto
il dolore segregato senza porte
e piove cielo nel cantuccio buio
della prigione.
Sognavo guizzanti colori
nell'erba verde, alberi germinanti
alle soglie del mondo
ed erano senza fatica di parole
esseri incorporei come sogni
che si levano dal buio.
E la rete del Grande Pescatore
nell'indomito oscuro li raccoglie
e li anima e li veste.
Poi una tromba ha suonato
- note stonate incespicanti -
ma il sogno, testardo, sopravvive
seppure illanguidito
nell'aria di questo sole remoto
e cogente...
così quietati, se puoi:
ti concedono qualche breve
respiro nella luce.
Rossella Cerniglia
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