Ricorre oggi, 18 marzo, il centenario della morte del grande scienziato, inventore dell’omonima Scala per la registrazione dei danni sismici. Morte atroce: arso nell’incendio della sua abitazione, a Napoli. Nacque a Milano, il 21 maggio 1850. Uomo di profonda fede, prese gli ordini sacerdotali a 21 anni, ma si dedicò all’insegnamento e alla ricerca. Allievo del grande geologo Stoppani, iniziò l’attività scientifica proprio con un lavoro di glaciologia. Dopo la laurea, insegnò Scienze Naturali a Monza e Milano. Viaggiò molto, studiando prevalentemente i vulcani e pubblicò nel 1883 Vulcani e fenomeni vulcanici in Italia, la prima carta sismica del nostro territorio e il primo catalogo dei terremoti, in seguito modello di catalogo utilizzato in sede internazionale. Ma la prima pubblicazione in grado di farlo conoscere negli ambienti scientifici di tutto il mondo fu L’isola d’Ischia e il terremoto del 28 luglio 1883 (quello noto come Casamicciola). Anche grazie allo studio su tale evento diede indicazioni su come costruire con sistemi antisismici e fu inviato in Andalusia dall’Accademia nazionale dei Lincei per studiare gli effetti di un sisma avvenuto nel 1884. Insegnò anche a Reggio Calabria e a Napoli, proprio per avere l’opportunità di osservare il Vesuvio. Fu membro di commissioni governative con il compito di studiare i danni causati da eruzioni vulcaniche e terremoti (Liguria, 1887; Calabria, 1894; Vulcano, 1888-90; Messina e Reggio, 1908). Convinto sostenitore della necessità di avere una Scala idonea a registrare i danni prodotti dai sismi, si mise all’opera con grande convinzione e modificò quella in vigore, la De Rossi-Forel. Il suo nuovo metodo fu adottato del regio Ufficio centrale di meteorologia nel 1900, e successivamente in tutto il mondo. Dopo il terremoto di Messina, su proposta di A.Cancani, fu aggiunto l’undicesimo grado (catastrofe) e il dodicesimo (grande catastrofe). Padre dell’ingegneria sismica, fu il primo a individuare sul nostro territorio diversi settori sismici, in base al diverso periodo di ritorno dei terremoti. Fu anche Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che ristrutturò e rese molto efficiente. Fu insignito, per meriti scientifici, dell’onorificenza di Cavaliere della Corona d’Italia. Per onorarlo in modo adeguato, l’Ingv ha indetto l’Anno Mercalliano. Ecco il comunicato stampa ufficiale:
INGV RICORDA MERCALLI A CENTO ANNI DALLA SCOMPARSA
Al via le iniziative dell’Ingv in ricordo di Giuseppe Mercalli, sismologo, vulcanologo, insegnante. Un percorso di un anno che interesserà tutta l’Italia.
Mercoledì 19 marzo a Napoli la cerimonia di inaugurazione dell’Anno Mercalliano, “I luoghi di Mercalli”
Una campagna di comunicazione e una serie di iniziative mirate ad affrontare dal punto di vista scientifico cosa significa vivere in un paese come l’Italia, esposto per la gran parte del suo territorio al rischio sismico e vulcanico. Il punto di partenza, l’anniversario dei cento anni dalla scomparsa di Giuseppe Mercalli, scienziato conosciuto in tutto il mondo per aver legato il suo nome alla ‘scala’ d’intensità con cui è possibile classificare gli effetti dei terremoti. Un percorso lungo un anno, promosso dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), che avrà il suo inizio mercoledì 19 marzo alle 9.15, presso il Convitto Vittorio Emanuele II - Piazza Dante, 41 - a Napoli, e si concluderà a Milano, città natale di Giuseppe Mercalli, nell’ambito dell’Expo 2015, passando per Roma, Catania, Isole Eolie, Genova e Torino.
Ad aprire le celebrazioni dell’Anno Mercalliano, il Presidente dell’Ingv, Stefano Gresta. “Nell’immaginario collettivo il nome Mercalli evoca immediatamente la ‘misura’ degli effetti dei terremoti. Sappiamo bene”, afferma ancora il Presidente Gresta, “che l’unico vero modo per difenderci da questi eventi è la ‘prevenzione’, ovvero realizzare edifici in grado di resistere alle sollecitazioni sismiche, sviluppare una migliore conoscenza del fenomeno terremoto e, non ultimo, una informazione mirata ed efficace ai cittadini. Questi sono i punti fondamentali per una reale riduzione del rischio sismico”.
La cerimonia, dal titolo ‘I luoghi di Mercalli’, si svolgerà a Napoli tra il Convitto Nazionale, il Liceo Vittorio Emanuele II e il Conservatorio di musica San Pietro a Maiella. Presso l’androne del Liceo Vittorio Emanuele II verrà scoperta una epigrafe commemorativa ‘a ricordo’ del docente Mercalli, che qui insegnò prima di assumere l’incarico di direttore dell’Osservatorio vesuviano (Ov).
Una serie di relazioni commemorative, con introduzione del direttore dell’Ov-Ingv, Giuseppe De Natale, che illustrerà la figura di Mercalli. “Scienziato ed educatore brillante dagli innumerevoli interessi culturali, Giuseppe Mercalli era appassionato di vulcanologia. Per questo emigrò al Sud, la terra dei vulcani, e si stabilì a Napoli. Fu tra i primi a comprendere che gli edifici vulcanici si costituivano per successiva sedimentazione dei prodotti eruttivi e non, come altri credevano, per sollevamento. Ma, soprattutto”, spiega il direttore dell’Ov-Ingv, “ebbe sempre chiaro un obbiettivo fondamentale: lo studio dei fenomeni naturali estremi alla base della salvaguardia delle popolazioni a rischio. In questo senso fu un precursore dei concetti più moderni di Protezione Civile”.
Il programma prevede poi una visita ai Musei di Fisica e Scienze Naturali del Liceo Vittorio Emanuele II, dove verrà presentata la ‘Mostra itinerante sulla biografia di Mercalli e sulla sua figura di scienziato’, con pannelli esplicativi, documenti, foto, appunti manoscritti, strumenti antichi e oggetti collegati a Mercalli. Chiuderà la giornata il concerto presso il Conservatorio di musica San Pietro a Maiella.
L’intero programma della giornata è disponibile in versione integrale sul sito www.ingv.it. Per conoscere la figura di Mercalli, attraverso curiosità e aneddoti, sarà possibile seguirlo su twitter: @g_mercalli
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