In realtà, il Professore ha ritenuto opportuno rispondere soltanto a tre. Alla seconda, infatti, ha consigliato di rivolgersi alla Protezione Civile e alla quarta ha fatto ricorso a una sorta di diplomazia scientifica. In ogni caso, Palermomania ringrazia per la disponibilità manifestata. Per meglio focalizzare la prima, ecco alcune notizie riguardanti il vulcano Marsili: Scoperto nei primi decenni del secolo scorso, si eleva per 3000 metri dal fondo del mare ed è esteso per circa 70 km di lunghezza e 30 di larghezza. La sommità raggiunge quasi 450 metri al di sotto del Tirreno meridionale. Ubicato a 140 km a nord della Sicilia e a 150 km a ovest della Calabria, è il più grande vulcano d’Europa. Di recente ha destato preoccupazione per alcuni cedimenti che hanno interessato le sue pareti. Infatti, se malauguratamente si dovesse verificare una frana di notevole entità, potrebbero innescarsi onde anomale che si abbatterebbero sulle coste di Campania, Calabria e Sicilia. Deve il suo nome allo scienziato e militare Luigi Ferdinando Marsili ( Bologna, 10 luglio 1658 – Bologna, 1 novembre 1730).
DOMANDE:
1)Vulcano Marsili: qual è la situazione attuale? È stata approntata la rete di monitoraggio?
Attualmente il Marsili non ha nessun tipo di monitoraggio perché, dopo aver portato a termine due campagne 2006 e 2009, siamo in attesa di un finanziamento di un progetto PON denominato appunto "Marsili" che svilupperà una stazione sismo-acustica real time già oggetto di uno studio di fattibilità messo a punto dal nostro laboratorio di Gibilmanna (Palermo). Tale stazione una volta sviluppata sarà testata proprio sul vulcano Marsili e sarà in grado di inviare in tempo reale i dati acquisiti alla nostra sala di monitoraggio sismico. A tale progetto, coordinato dal nostro Istituto, collaboreranno due aziende che hanno la loro base operativa in Sicilia.
2)I misteriosi fenomeni di Caronia: la sua autorevole opinione.
A questa deve rispondere la Protezione Civile.
3) Bendandi: lei sostiene che la teoria sismogenica dello studioso di Faenza presenta un punto molto debole, cioè contrasta con il Principio di conservazione dell'energia. I corpi celesti esercitano indubbiamente un'attrazione gravitazionale sulla Terra. Tuttavia, non capace di provocare l'immensa liberazione di energia che si verifica durante un sisma. Recentemente, però, alcuni ricercatori (Cochran, Vidale, Tanaka) sono giunti alla conclusione che "le maree più grandi svolgono un ruolo significativo nell'innescare i terremoti". E dunque?
Le maree solide luni-solari sono registrate negli osservatori del mondo con strumenti chiamati clinometri o inclinometri o tiltmetri e in diversi casi da gravimetri. La variazione tensionale dovuta alla marea è talmente limitata, rispetto al complessivo sistema di forze messe in gioco per generare un terremoto, che non può assolutamente causare un sisma. Il caso diverso è se già, in una struttura attiva, si sono accumulate tensioni tali da essere prossime al rilascio dell’energia la variazione di tensione mareale potrebbe essere d’innesco del fenomeno. Quindi la marea, se mai, potrebbe essere una condizione possibile ma non necessaria ne sufficiente alla causa della manifestazione sismica.
4) Sempre a proposito di Raffaele Bendandi, si vocifera di un possibile sisma che dovrebbe colpire, nel maggio del corrente anno, una metropoli italiana. Per senso di responsabilità non citeremo il nome della stessa. Del resto, l'Associazione Bendandiana ha smentito illazioni a tal proposito. Ciononostante: esistono preoccupazioni?
Dal Big Bang l’universo ha cambiato aspetto, è in espansione e si trasforma (in miliardi di anni).
5) Qual è l'attuale situazione del campo magnetico terrestre?
Come noto la Terra produce un suo campo magnetico di cui abbiamo diretta testimonianza dall’uso che facciamo della bussola nelle esplorazioni. Anche se ormai di minore impatto nella vita quotidiano, grazie ai nuovi sistemi satellitari di navigazione, come ad esempio il GPS o il futuro sistema europeo Galileo che sarà disponibile a breve, il campo magnetico terrestre rimane di grande importanza nella navigazione. A differenza dei sistemi satellitari che sono comunque sistemi ‘fragili’, il campo magnetico terrestre non potrà infatti mai essere spento da nessuno.
Attualmente quindi proseguono in tutto il mondo misure e studi che vengono utilizzati per una migliore conoscenza di questa proprietà del nostro pianeta che, oltre al suo contributo alla navigazione ci fornisce anche informazioni preziose sulla struttura interna della Terra. Infatti grazie al magnetismo delle rocce si è potuta sviluppare la teoria della tettonica delle placche, si sono potute studiare le inversioni di polarita’ del campo che permettono anche la datazione di sezioni geologiche, ed altro ancora. Infine la misura delle variazioni più rapide fornisce informazioni sulle relazioni Sole-Terra e, grazie ad un recente impegno della ricerca, anche informazioni sul paleo-clima e sullo stato dell’ambiente.
Negli ultimi anni molto si è parlato di una diminuzione dell’intensità del campo magnetico terrestre. Questo fenomeno si riscontra al livello globale e in effetti negli ultimi 150-200 anni il campo ha perso circa il 10% della su ‘forza’; il dato va comunque inteso a livello globale con possibili aumenti o diminuzioni a seconda della posizione sul globo terrestre. In Italia ad esempio il campo è in leggero aumento. Questo è il risultato della cosiddetta variazione secolare che ha la sua causa nel profondo interno della Terra nel nucleo ma con diverse sfaccettature sulla superficie terrestre.
La diminuzione di intensità del campo è stata da alcuni indicata come una strada verso un annullamento del campo di dipolo o anche come una strada verso una prossima inversione di polarità, come molte ve ne sono state nella storia geologica della Terra. In primo luogo una inversione di polarità del campo magnetico terrestre è un fenomeno naturale e la prossima… se anche dovesse iniziare oggi, si completerebbe solo fra migliaia di anni senza alcun effetto immediato su di noi.
Nell’ambito delle cosiddette relazioni Sole Terra, il nostro campo magnetico risente delle forti esplosioni solari che accompagnano i brillamenti e le emissioni di plasma coronale solare. Queste forti variazioni dello stato solare sono cicliche con una periodicità di circa 11 anni. Il prossimo massimo dell’attività solare è previsto nel 2013-14 e in effetti il sole dopo un lungo periodo di calma, sta ora iniziando a fare sentire la sua attività. Siamo ancora a livelli molto bassi e le prime tempeste magnetiche che abbiamo registrato sono ancora deboli e di breve durata. Qualche effetto di maggior rilievo lo aspettiamo nei prossimi due tre anni anche se il prossimo massimo solare è comunque previsto di bassa intensità.
Prof. Giuseppe Pitrone
UN COMMENTO E UN APPELLO DALLA REDAZIONE DI PALERMOMANIA.IT
Il terribile sisma che si è verificato qualche giorno fa in Giappone ha sconvolto il mondo intero ed ha per certi versi riaperto il dibattito su un tema molto discusso e preoccupante, che è quello della fine del mondo, o presunta tale - ci auguriamo - che dovrebbe verificarsi nel 2012. Una giornalista del Tg1 ha definito “apocalittici” gli scenari che si sono manifestati subito dopo il terremoto, utilizzando così una parola che richiama l’idea di presagi catastrofici e tragici. Ed in effetti ciò che è accaduto dall’altra parte del pianeta ha sconvolto il mondo intero e ha risvegliato le preoccupazioni in merito a possibili ed eventuali altri sconvolgimenti e stravolgimenti della Terra, che potrebbero portare ad avverarsi le più temute predizioni. Scienziati, fisici e studiosi da ogni dove hanno negli ultimi tempi cercato di indagare su quanto si vocifera ormai da tempo: il mondo finirà davvero nel 2012 così come è stato predetto dalle ormai famose teorie maya?
Una domanda che inquieta e spaventa tutti chiaramente, ma alla quale nessuno è in grado di dare una risposta sicura. Certo è che il nostro mondo, così come lo conosciamo, sta attraversando una fase di enormi cambiamenti: è come se qualcosa si stia muovendo, stia piano piano venendo fuori. Terremoti di incredibili proporzioni, onde anomale e Tzunami che spazzano via intere città, tempeste magnetiche apparentemente inspiegabili. Ma cosa sta accedendo realmente? Forse che tutte queste siano davvero le prime avvisaglie di un qualche evento futuro ancora più catastrofico che deve verificarsi?
L’intervista del Prof. Giuseppe Pitrone risulta a tal proposito molto interessante e mette in luce alcuni importantissimi aspetti della questione forse, erroneamente, sottovalutati. Lasciando da parte le leggende dei maya o altre ipotesi che affondano le radici nella notte dei tempi, dobbiamo constatare che ci sono degli elementi oggettivi e tangibili che andrebbero attenzionati con maggiore cura. Questo perché ce lo dice la scienza, che è attendibile e inconfutabile. Una questione che a nostro parere dovrebbe destare molta attenzione è quella relativa all’eventuale risveglio del vulcano Marsili, molto vicino soprattutto a noi siciliani. Come si evince dall’intervista del Prof. Pitrone al Professor Enzo Boschi, Direttore dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, di recente è stata riscontrata una certa attività del vulcano e si sono inoltre verificati alcuni cedimenti che hanno interessato le sue pareti. Una condizione questa che genera preoccupazione, in quanto una eventuale e più massiccia frana dello stesso potrebbero innescare onde anomale che si abbatterebbero sulle coste di Campania, Calabria e Sicilia, di fatto devastandole. L’elemento preoccupante è che al momento lo stato del vulcano non è monitorato come dovrebbe, in quanto per la realizzazione di una stazione sismo-acustica in grado di inviare in tempo reale i dati acquisiti dalla sala di monitoraggio sismico, si attende il finanziamento di un progetto PON denominato appunto "Marsili".
I tempi di attesa per l’approvazione del progetto potrebbero essere anche molto lunghi, addirittura potrebbero protrarsi per anni. E nel frattempo potrebbero verificarsi situazioni di estrema pericolosità per tutti noi. Ma è possibile che la questione venga a tal punto sottovalutata? Noi di palermomania.it vogliamo lanciare un nostro appello, affinché le istituzioni, la Protezione Civile e tutte le autorità preposte si attivino in tempi brevi per dare il via libera al progetto di realizzazione del centro di monitoraggio del vulcano. Se qualcosa si può fare grazie alla scienza per prevenire le catastrofi naturali, o quantomeno ridurne i danni, perché aspettare che sia magari troppo tardi? E' mai possibile che le nostre vite, debbano essere sottoposte all'esclusiva responsabilità dei pochi che ci governano?
Quanto è accaduto in Giappone dovrebbe scuotere le coscienze. La forza della natura è inarrestabile e può provocare danni irreparabili a tutta l’umanità.
Redazione Palermomania.it
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